Pensieri automatici e credenze patogene
Pensieri automatici e credenze patogene
La psicologia cognitiva in pillole
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I processi di pensiero e le credenze
Il pensiero appare come un monologo interiore, espressione di processi elaborativi sofisticati tipici della specie umana: il pensiero ci consente di riflettere sulla realtà, di formulare concetti astratti, di costruire significati radicati sulla nostra esperienza interiore ed esteriore. Il pensiero è mediato dal linguaggio e ci permette in modo esplicito di ricordare il passato e di immaginare il futuro, di rappresentarci eventi di realtà ma anche utilizzare la fantasia. Certamente possiamo condurre i nostri pensieri ma più frequentemente i pensieri semplicemente accadono nella mente in modo similare a come accade alla nostra esperienza sensoriale, somatica ed emotiva.
Pensieri attivi e focalizzazione
Ciascuno di noi può volontariamente porre attenzione sui propri pensieri, focalizzarsi su una riflessione piuttosto che un ragionamento finalizzato ad esplorare concetti e valutare eventi particolarmente significativi. Ad esempio possiamo interrogarci sui motivi che ci hanno spinto a prendere certe decisioni o provare a capire la fisica: la nostra capacità di indagare, riflettere e valutare attraverso il pensiero consente di dare voce al nostro mondo interno e di comprendere la realtà esterna, di formulare ipotesi, definire problemi e ricerca soluzioni fino a questioni più irriducibili come la ricerca di senso e di significato della nostra esistenza.
Pensieri automatici ed inconsapevoli
La maggior parte dell’elaborazione cognitiva avviene in modo automatico, poichè ciò che è stato appreso viene considerato come acquisito, estendibile ma difficilmente modificabile: più le nostre credenze acquisiscono lo statuto di dogma quanto più i pensieri correlati si esprimono automaticamente, ovvero senza particolare attenzione. Tali pensieri sono fondamentali poichè costituiscono la nostra sicurezza interna e ci permettono di avere un luogo sicuro ove poter tornare dopo lo svolgimento delle nostre esplorazioni, motivo per cui tali credenze sono molto vantaggiose poichè non richiedono di essere modificate sistematicamente, permettendoci di avere un senso di se stessi stabile nel tempo ma altresì contengono uno svantaggio che consiste proprio nella difficoltà di modificarle eventualmente a fronte di eventi e situazioni che motiverebbero a cambiarle.
Pensieri ed emozioni
Certi pensieri innescano reazioni emotive e certe emozioni innescano certi pensieri, motivo per cui si può descrivere un processo circolare fra questi processi sebbene sia rilevante affermare che i processi emotivi siano più potenti e stabili rispetto ai processi di pensiero: in condizioni di equilibrio psichico, l’elaborazione e l’organizzazione di tali processi risulta armonica ed il pensiero può svolgere una funzione importante nella regolazione degli stati affettivi sia come potenziale evocatore e sia come possibile inibitore. Il livello emozionale è più stabile, cioè noi tendiamo a percepirci tendenzialmente uguali a noi stessi per lunghi intervalli di tempo poichè il cambiamento a questo livello è graduale mentre la nostra capacità di cambiare convinzioni ed idee è nettamente più veloce.
Pensieri automatici e credenze patogene
Una credenza patogena è solitamente un pensiero spesso automatico che assume lo stato di dogma la cui caratteristica saliente consiste nell’ostacolare e nell’impedire la realizzazione di obiettivi di vita sani ed adattivi: tali pensieri si associano a reazioni emotive disturbate, offrono un abito narrativo che rinforza il problema emotiva, mantengono a sostengono lo stato di impotenza.
Ad esempio l’ansia da prestazione impedisce di ingaggiarsi nelle attività che permetterebbero di realizzare un obiettivo ed i correlati pensieri che si radicano nella convinzione di essere incapaci e falliti alimentano l’innesco emotivo ed inibiscono un utilizzo ed una gestione dell’ansia più vantaggiosa.
Le persone che soffrono di un disturbo psicologico spesso hanno costituito credenze patogene, distorte ed erronee che procurano maggior difficoltà di adattamento ed ostacolo nella realizzazione di obiettivi di vita: tali credenze possono eventualmente apparire irragionevoli ad un ascoltatore esterno ma in realtà assumono una profonda coerenza rispetto alla percezione del mondo di chi le ha acquisite. Questi pensieri dogmatici e sono solitamente automatici e quindi difficilmente discutibili nonostante l’evidente svantaggio psicologico che generano, poichè costituiscono una base sicura interiore della persona ovvero ne rappresentano l’identità: la necessità di costruire una nostra identità stabile e coerente, sapere chi sono, è prioritario poichè ci consente di sentirci più sicuri di noi stessi. Paradossalmente, proprio il carattere dogmatico rende complicato modificare convinzioni e credenze che ostacolano la realizzazione dei nostri obiettivi.
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