La psicologia della colpa
La psicologia della colpa
La psicologia cognitiva in pillole
A tal proposito, puoi scrivere a info@paolofiore.it.
Tempo di lettura: 15 minuti
Descrizione generale della colpa
Il sentimento di colpa è un segnale emotivo che si innesca in associazione alla percezione di aver compiuto azioni oppure omissioni le cui conseguenze sono valutate come negative in quanto ostacolanti o impedenti nella realizzazione di propri o altrui obiettivi. Il sentimento di colpa è generalmente espresso da sentimenti di dispiacere accompagnati dal desiderio di redenzione.
Il senso di colpa è strettamente connesso al senso di responsabilità personale, quindi al libero arbitrio,poichè dove non vi sia scelta non può esserci colpa.
Colpa e sistemi motivazionali interpersonali
La colpa è un fenomeno emotivo ed in quanto tale svolge una funzione nella realizzazione di legami affettivi e relazioni sociali: infatti sentimenti ed emozioni sono funzioni psicobiologiche strumentali alla costruzione ed al mantenimento della coesione sociale.
La specie umana ha una motivazione innata alla socialità, motivo per cui una condizione di solitudine ed isolamento prolungato o situazioni di rifiuto da parte di un gruppo o di una classe sociale sono valutati come eventi minacciosi per la nostra vita psicologica. Essere percepiti come colpevoli può comportare il rischio di una esclusione sociale qualora non sia data la possibilità di rimediare ai propri errori.
La costruzione di una comunità sociale richiede una organizzazione complessa delle relazioni fra individui appartenenti al medesimo gruppo: per questo motivo qualsiasi società umana si organizza attraverso un sistema di ruoli sociali gerarchici e cooperativi relativamente flessibili che permettono una convivenza collettiva.
In una dimensione comunitaria e sociale la colpa svolge un ruolo fondamentale attraverso un sistema di riprova sociale ossia la possibilità di ricevere giudizi riprovevoli rispetto a comportamenti che possono deteriorare la sicurezza e la convivenza collettiva, che minacciano la sicurezza sociale provocando potenziali atteggiamenti e comportamenti aggressivi.
Il fenomeno di riprova sociale si fonda parzialmente su meccanismi innati e culturali: una dimensione della colpa ha carattere psicobiologico poichè alcuni atteggiamenti e comportamenti ostacolano la realizzazione di obiettivi evolutivi ed adattivi della nostra specie mentre una dimensione della colpa ha carattere psicosociale poichè riguarda la violazione di principi e regole culturali proprie di una gruppo sociale.
La colpa psicobiologica concerne l’adozione di condotte lesive, spesso involontarie ma eventualmente volontarie, che ostacolano la realizzazione di obiettivi evolutivi ed adattativi, ad esempio il danneggiamento fisico di un altro individuo come può avvenire in un incidente stradale, ma anche l’omissione di cura, un atteggiamento scorretto nella gestione di conflitti e di competizioni, l’uso dell’inganno in un contesto cooperativo: infatti tali esempi rimandano alla realizzazione di scopi psicobiologici radicati nella nostra psicofisiologia.
La colpa psicosociale invece deriva dalla violazione di principi e di regola culturali proprie di un gruppo sociale, motivo per cui il giudizio rispetto ad un certo comportamento può variare secondo la società che lo giudica: ad esempio ogni nazione possiede un ordinamento giuridico che determina se la condotta sia qualificabile come colpevolezza, ma anche la storia di un popolo determina lo sviluppo di una cultura collettiva che costruisce atteggiamenti di riprova sociale differenti per ogni popolo.
Evidentemente è complesso tracciare una linea di demarcazione netta fra sentimenti di colpa psicobiologici e psicosociali ma tale tipizzazione agevola la comprensione nella descrizione e nella comprensione del fenomeno.
Il senso della colpa
Focalizzandoci maggiormente sugli aspetti cognitivi, la colpa correla con il tema del controllo ovvero la capacità di formulare ipotesi, aspettative e previsioni sul futuro strumentali ad operare valutazioni e scelte nel presente.
Noi operiamo previsioni sulla realtà consce ed inconsce, formuliamo costantemente aspettative su noi stessi e sugli altri e costruiamo significati che ci permettono di esercitare un parziale controllo sulla nostra vita. La colpa può quindi discendere dall’assunzione di una responsabilità personale in merito al nostro libero arbitrio, rispetto alla mancata congruenza fra previsioni ed aspettative in rapporto alla realtà. Ad esempio la colpa può venir innescata dal mancato raggiungimento di risultati ritenuti realizzabili o necessariamente da realizzare.
La colpa e la sofferenza psicologica
La colpa è quindi un sentimento ed emozioni naturale che procura vantaggi evolutivi ed adattivi poichè consente di costruire e mantenere relazioni affettive e sociali, ci consente di ricercare redenzione attraverso tentativi di rimediare alle nostre azioni che permettono eventualmente di riparare relazioni ferite. La colpa è uno strumento fondamentale per ricercare un benessere personale e sociale e la spiacevolezza a cui spesso si accompagna è una caratteristica utile per adottare comportamenti tesi ad evitare il senso di colpa.
I disturbi psicologici sono disturbi emotivi, dunque anche la colpa può esprimersi come una emozione disturbata e disturbante, spesso presente in modo intenso e frequente in condizione di sofferenza psichica. Si tratta di una colpa innescata in assenza di elementi di realtà ragionevoli, spesso emergente da memorie dolorose che perseverano ad attivarsi nel presente. Questa colpa può minare il senso di autostima e di valore personale, può deteriorare la nostra amabilità ed i nostri affetti, limitare la nostra libertà espressiva e la nostra possibilità di realizzare obiettivi di vita.
Infatti può accadere ad esempio che la nostra storia di apprendimento abbia distorto la valutazione di aspettative irrealistiche come realistiche, generando un senso di colpa da impotenza che mina il nostro senso di efficacia in modo sistematico e costante, oppure il nostro bisogno di controllo esasperato da emozioni di angoscia e paura può alimentare un senso di responsabilità grandioso per cui possiamo assumerci la responsabilità irragionevoli rispetto ad azioni oppure omissioni agite. Ancora è possibile che la nostra storia sia stato il luogo dove abbiamo imparato a sentirci in colpa rispetto allo sperimentare certe emozioni e certi pensieri la cui manifestazione è perlopiù involontaria.
I sensi di colpa patogeni si associano a credenze e convinzioni radicate che di fatto ostacolano la realizzazione di obiettivi evolutivi sani: tali credenze generano aspettative che prevedono che la realizzazione di tali obiettivi genererà un danno a se stessi oppure alle proprie relazioni affettive. Ad esempio, se cercherò di realizzare la mia vita inseguendo i miei desideri allora i miei genitori soffriranno emotivamente per colpa mia.
Senso di colpa del sopravvissuto
Persone che hanno attraversato esperienze traumatiche spesso sperimentano una colpa che si traduce come un sentimento di indegnità personale, derivato dal confronto delle conseguenze subite da altri individui che a parità di condizioni hanno subito conseguenze peggiori: si tratta di una colpa da impotenza per non essere riuscito a fare abbastanza per gli altri, per non aver fatto abbastanza per meritare una sorta diversa dagli altri, per una percezione di immeritata fortuna, per non aver merito nell’essere sopravvissuti. Il sentimento di colpa del sopravvissuto si radica nella consapevolezza psicobiologica che la vita umana di ciascuno individuo ha un valore universale, su una netta disparità di trattamento a parità di condizioni, secondo un principio di equità.
Senso di colpa da onnipotenza
Ovvero possedere una responsabilità onnipotente, per cui la percezione di controllo degli eventi assume una forma irrealistica che genera una impotenza sistematica: il senso di responsabilità onnipotente è particolarmente associato a comportamenti di cura dell’altro, mossi da motivazioni di compassione, benevolenza e senso di giustizia. Il sentimento di colpa onnipotente deriva dall’innato desiderio di prenderci cura degli altri con particolare sollecitudine verso relazioni affettive significative e rispetto agli infanti, la cui violazione viene qualificata come crudeltà, indifferenza e moralmente sbagliato.
Senso di colpa da separazione
Descrivibile come una colpa da individuazione, ossia il sentirsi colpevoli di acquisire autonomia ed indipendenza relazionale ed affettiva poichè tale condizione sarebbe un tradimento affettivo verso il mio sistema familiare o sociale: questa percezione non consente alla persona di realizzare i propri obiettivi personali poichè farlo significherebbe tradire i propri legami affettivi. Il sentimento di colpa da separazione si radica nel desiderio di appartenenza affettiva e sociale, di lealtà e rispetto verso il proprio gruppo sociale, che inibisce condotte di inganno e di tradimento.
Senso di colpa da ribellione
Il senso di colpa da ribellione subentra come una conseguenza del proprio desiderio di libertà, colpevole di oltrepassare dei limiti percepiti come oppressi ed allo stesso tempo corretti.
Senso di colpa per autorità
Una accettazione acritica che si traduce in una obbedienza verso l’autorità anche laddove l’autorità sia manifestata senza ragionevolezza: una sorta di resa incondizionata strumentale ad evitare un senso di colpa distorto dalla percezione di autorità laddove non sia manifesta. Il senso di colpa per autorità deriva dalla necessaria organizzazione gerarchica di un gruppo sociale, per cui il mancato rispetto della gerarchia risulta compromettere potenzialmente il benessere individuale e collettivo, percepiti come sovversivi.
Senso di colpa da peso
Talvolta la colpa prende la forma del sentirsi un peso per le relazioni significative, motivo per cui condividere i propri pensieri ed emozioni è associata all’idea di essere percepiti come un peso per l’altro: in questo contesto, l’esposizione della propria vulnerabilità, delle proprie emozioni di fragilità, e la possibilità di chiedere aiuto, viene ostacolato dal sentirsi un peso per l’altro. Il senso di colpa da peso deriva dalla percezione di vivere le relazioni sociali in modo gerarchico, motivo per cui non ci si sente in una relazione paritetica, piuttosto di inferiorità.
Senso di colpa da degrado
Esiste un senso di colpa ontologico, cioè derivante non dal nostro comportamento ma dal nostro modo di essere: questo senso di colpa intacca la nostra amabilità personale ed è spesso associato a pensieri autocritici molto radicati di indegnità personale. Il senso di colpa da degrado si radica in un innato desiderio di preservare il proprio corpo, di mantenere la sacralità ed il rispetto del proprio organismo, in opposizione a senso di degrado, disgusto e di contaminazione.
Senso di colpa assente
L’incapacità di provare colpa permette di comprendere meglio quanto tale emozione sia importante nella nostra vita sociale poichè privati di tale sentimento le nostre azioni antisociali non vengono inibite dal timore di provare colpa, dal timore del giudizio sociale. Come per qualsiasi emozione, l’impossibilità di esperire la colpa ci priva di un segnale innato che ci permette di adattarci alla realtà ambientale e sociale.
Comments are closed.