Disturbi d’ansia
Disturbi d’ansia: informazioni a scopo divulgativo
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Alcuni dati ed informazioni generali.
- Nel mondo ed in Italia circa di 20% della popolazione nella propria vita ha fatto esperienza di un disagio psicologico soddisfacendo criteri indicatori di una condizione ansiosa associabile ad un disturbo d’ansia specifico.
- In Italia negli ultimi 10 mesi, circa il 10% della popolazione ha sofferto o soffre di un disturbo d’ansia specifico.
- Solo il 26% della popolazione che soffre di disturbi ansiosi si rivolge a servizi specifici preferendo l’intervento del medico di famiglia.
- I disturbi d’ansia tendono a svilupparsi durante lo sviluppo infantile, mantenersi con una certa frequenza, intensità e durata durante l’intero arco di vita se non curati adeguatamente.
- Fra le differenti proposte di cura possibili, la psicoterapia cognitiva comportamentale ed il trattamento farmacologico sono interventi che hanno mostrato attraverso metodi di ricerca scientifica e clinica la propria efficacia per la risoluzione dei disturbi ansiosi.
– I disturbi d’ansia si sviluppano generalmente durante l’età dello sviluppo infantile e tendono a mantenersi se non curati adeguatamente.
Breve descrizione diagnostica dei sintomi e dei segni clinici
Tutto va bene nella vita eppure senza apparente motivazione si possono sperimentare una ansia persistente oppure una paura improvvisa che possono diventare una condizione di disagio psicologico tale da ostacolare la realizzazione di uno stato di benessere personale
La paura è una emozione umana
I disturbi d’ansia sono espressione di stati mentali connessi alla paura.
La paura è una emozione fisiologica, psicologica ed adattativa relativamente automatica e incosciente che evidenzia la presenza di presenza di pericoli o di minacce che possono riguardare l’integrità fisica, il benessere relazionale o l’identità psicologica: la manifestazione della paura promuove azioni utili ad affrontare la situazione di allarme stimolando la fisiologia del corpo per una reazione appropriata, favorendo la richiesta di aiuto a persone che possono offrire rassicurazioni oppure stimolando la ricerca di comprensione della nostra esperienza emotiva per imparare a conoscere e gestire l’esperienza della paura.
La paura è una emozione umana che tutti sperimentiamo, utile per fronteggiare situazioni di allarme.
La paura come espressione di un disturbo psicologico
Stati mentali: pensieri, emozioni, sensazioni.
Lo spettro dei disturbi ansiosi prevede la manifestazione incoerente rispetto agli eventi di vita di stati emotivi di paura e di ansia che possono essere intensi e sproporzionati oppure durevoli e duraturi nel tempo.
La reazione emotiva si può esprimere a livello corporeo e somatico sia come tensione nervosa, irrequietezza ed agitazione e sia come affaticamento fisico, confusione e svuotamento, condizioni che possono accompagnarsi a amnesie temporanee.
Da un punto di vista cognitivo, pensieri e credenze evidenziano un certo grado di distorsione rispetto alla percezione ed interpretazione della realtà associata ad una rappresentazione di se stessi non autonoma e non indipendente.
Funzionamento ed adattamento sociale.
Lo spettro dei disturbi d’ansia genera un malessere soggettivo significativo e può provocare un deterioramento delle relazioni familiari e sociali ed ostacolare l’attività lavorativa e professionale.
Aspetti specifici: prevedibilità e imprevedibilità.
I disturbi ansiosi possono evidenziarsi secondo due principali modalità.
La prima, una reazione di paura e di allarme come esperienza imprevedibile ed inattesa, solitamente intensa e breve: tale condizione frequentemente genera una tendenza ad azioni di difesa aggressiva o fuga incontrollata, eventualmente rigidità, tensione ed immobilità fisica.
La seconda, una reazione di ansia e di agitazione come attesa preoccupata di futuri eventi temuti, generalmente persistente nel tempo: lo stato ansioso deriva dalla anticipazione mentale delle situazione temute che induce un atteggiamento intensamente vigile ed attento connotato da prudenza, tensione nervosa e comportamenti di evitamento.
In questo senso, gli attacchi di panico sono una eventualità trasversale, una condizione emotiva e corporea di paura di carattere improvviso ed imprevisto, estremamente intensa e particolarmente breve che frequentemente produce uno stato di ansia preoccupata per l’eventuale possibilità di attacchi di panico futuri.
Descrizione non significa spiegazione.
Sintomi e segni clinici possono avere cause differenti, motivo per cui la descrizione clinica dei disturbi d’ansia non deve essere causata dall’assunzione di farmaci, psicofarmaci oppure sostanze stupefacenti; inoltre le manifestazioni ansiose sono frequentemente riscontrabili in numerosi disturbi psicologici motivo per cui è importante escludere che tali manifestazioni ansiose non siano conseguenze di altri disturbi psicologici.
Criteri generali di giudizio e di valutazione
Costruire consapevolezza utile a distinguere i diversi stati ansiosi consente di formulare ipotesi sulla natura della propria esperienza psicologica: la prima questione riguarda la coerenza della reazione emotiva rispetto agli eventi di vita ed una valutazione dell’esperienza di malessere e disagio soggettivo.
Da un punto di vista oggettivo, è possibile considerare alcuni eventi come criteri generali di allerta la cui presenza può segnalare l’espressione di specifici disturbi d’ansia.
- Paura o ansia sproporzionate rispetto a contesti relazionali e sociali.
- Paura o ansia sproporzionate rispetto a situazioni particolari ed oggetti specifici
- Paura o ansia persistenti ed eventualmente intense verso imprevedibili eventi futuri temuti specifici.
- Paura o ansia sproporzionate o persistenti motivate dall’imprevedibilità degli eventi futuro, di natura generale e generica.
- Comportamenti ed azioni finalizzate all’evitamento delle situazione temute che fanno parte della vita quotidiana.
- Comportamenti di difesa aggressiva o di fuga incontrollata in situazione di allarme senza evidente motivazione.
- Manifestazione di attacchi di panico ovvero panico inaspettato ed imprevisto decisamente breve ed intenso in cui si sperimentano alcuni dei seguenti segni: palpitazioni, tachicardia, sudorazione, tremori, senso di soffocamento, fastidio al petto, nausea, vertigine e senso di svenimento, brividi o vampate di calore, torpore, senso di irrealtà e di alienazione, perdita di controllo e paura di morire.
Trattamento clinico dei disturbi d’ansia.
La ricerca scientifica e clinica hanno mostrato che lo spettro dei disturbi ansiosi può essere affrontato e risolto efficacemente con interventi psicologici e psicoterapici adeguati alla specificità del disturbo ansioso. Nei casi più gravi è prevista la proposta di un eventuale trattamento psicofarmacologico utile ad alleggerire il disagio durante il percorso di cura.
Secondo enti internazionali e nazionali sanitari, il trattamento psicoterapico più efficace per la cura dei disturbi d’ansia è la terapia cognitiva comportamentale: in linea generale il modello propone di esplorare, comprendere e gestire la connessione fra pensieri, emozioni e comportamenti al fine di acquisire consapevolezza ed informazioni utili per una risoluzione concreta del malessere psicologico.
L’indagine e la modificazione delle credenze disfunzionali associata ad un graduale e progressivo cambiamento dei comportamenti disadattativi consente una migliore gestione degli stati emotivi e somatici: la desensibilizzazione sistematica è il modello di riferimento nella cura dei disturbi ansiosi.
Il percorso psicoterapico si avvale anche di strumenti di lavoro focalizzati sul riconoscimento e la gestione dell’esperienza emotiva e somatica, attraverso l’apprendimento di metodi utili a favorire un maggiore benessere corporeo: tra le più diffuse metodologie e tecniche è possibile indicare il training autogeno, la mindfulness ed il rilassamento progressivo.
Disturbi più frequentemente trattati dal Dottor Paolo Fiore:
- Disturbo d’ansia da separazione.
- Fobia specifica.
- Disturbo d’ansia sociale.
- Disturbo di panico.
- Agorafobia.
- Disturbo d’ansia generalizzato.
Bibliografia e riferimenti
I dati epidemiologici riguardanti la diffusione dei disturbi ansiosi sono il risultato di ricerche scientifiche e cliniche promosse dal World Health Organization (WHO) nell’ambito del progetto World Mental health, svolte sul campo dalla American Psychiatric Association (APA) in collaborazione con l’European Study of the Epidemiology of Mental Disorders (ESEMeD): in Italia l’ente competente di riferimento è l’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
I dati di efficacia relativi al trattamento dei disturbi ansiosi sono oggetto di indagine scientifica e clinica da parte di numerosi enti internazionali quali il World Health Organization (WHO), l’American Psychiatric Association (APA) il National Institute for Health and Clinical Excellence (NICE) oltre che numerosi enti nazionali che si occupano di organizzare il servizio sanitario pubblico: il trattamento più efficace secondo tali enti ed organizzazioni propone la terapia cognitiva comportamentale (CBT) con eventuale allenamento al rilassamento nervoso e gruppi di mutuo aiuto; l’intervento farmacologico si è mostrato efficace nella cura dei disturbi dello spettro ansioso.
World Health Organization (WHO)
American Psychiatric Association (APA)
European Study of the Epidemiology of Mental Disorders (ESEMeD)
Istituto Superiore di Sanità (ISS)
National Institute for Health and Clinical Excellence (NICE)
DSM-V
ICD-10
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