Consigli per la gestione dello stress in emergenza sanitaria

Consigli per la gestione dello stress in emergenza sanitaria

Il contenuto di questo articolo sintetizza ed integra quanto esposto da differenti fonti istituzionali in merito alla gestione psicologica dell’emergenza sanitaria: le seguenti informazioni devono essere considerate di natura scientifica e divulgativa ovvero generalizzazioni eventualmente utili per orientarsi in questo periodo di emergenza sanitaria. L’articolo verrà aggiornato seguendo le indicazioni delle fonti ufficiali quando possibile compatibilmente con gli impegni professionali dell’autore.

Tempo di lettura: 5 minuti

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    La paura è una emozione naturale ed utile in quanto consente di prevenire, evitare e fronteggiare pericoli e minacce reali e potenziali: soprattutto in una condizione di emergenza come quella che stiamo vivendo in questo periodo pandemico associato alla diffusione del CoronaVirus (SARS-CoV-2), che impone strategie normative e comportamentali decisamente significative, è importante prenderci cura rispetto alla selezione di informazioni che circolano attraverso mass-media e social-media, che possono divenire innesco di reazioni di sottostima o sovrastima del pericolo reale. Il rischio è che la paura possa trasformarsi in angoscia verso lo stato di caoticità ed incertezza tipica delle situazioni emergenziali: perciò è davvero importante prendersi cura, attraverso adeguata selezione, delle fonti di informazioni che utilizziamo per aggiornarci sull’andamento della crisi.

    Consigli in pillole per la gestione dello stress psicologico in questo periodo di emergenza sanitaria

    L’Ordine degli psicologi ha pubblicato alcuni consigli per una miglior gestione dello stress durante questo periodo di emergenza sanitaria.

    1. Resilienza. Lo stress è una reazione ad una richiesta di adattamento alla realtà, gestire lo stress significa orientare il nostro cambiamento verso una direzione costruttiva che ci permetta di realizzare una condizione di rinnovato benessere personale.
    2. Risorse. Ciascuno di noi ha già a disposizione risorse psicologiche che possono essere utilizzate in un periodo di difficoltà: risorse personali e relazionali possono essere utilizzate per investire il nostro tempo su attività costruttive per noi stessi e gli altri.
    3. Abitudini. Il benessere deriva anche dallo svolgimento flessibile di abitudini quotidiane che in questo periodo di emergenza sanitaria possono essere trasformate e cambiate verso uno nuovo stile di vita ed in senso vantaggioso per la nostra salute.
    4. Emotività. Sentimenti ed emozioni sono fenomeni esperienziali naturali: riuscire ad attraversare sensazioni ed emozioni piacevoli e spiacevoli, viverle e riconoscerle, è una grande occasione per riscoprire se stessi ed interrogarsi sulla propria vita.
    5. Condivisione. Confrontarsi con familiari, amici e conoscenti, condividere pensieri ed emozioni permette di normalizzare le proprie reazioni emotive, di legittimare la propria esperienza ed assumere la giusta distanza nel valutare gli eventi della vita.
    6. Informazione. In un momento in cui siamo sovrastati da informazioni, alcune distorte ed erronee, è fondamentale limitare secondo necessità la ricerca attraverso fonti istituzionali, per evitare di aumentare il carico cognitivo dei pensieri.
    7. Lavoro. Riorganizzare il lavoro da casa significa tenere conto della differenza di contesto in cui si opera: gestire nuove regole rispetto ad orari, a compiti e relazioni professionali agevola il mantenimento di una autodisciplina durante la giornata.
    8. Corpo. Le restrizioni al movimento vanno per quanto possibile compensate con una adeguata attività fisica, preferendo esercizi di corpo libero, soprattutto per allentare le tensioni nervose e muscolari inevitabili e tipiche di una vita sedentaria.
    9. Relazioni. Siamo organismi sociali ed in questo periodo di emergenza sanitaria è fondamentale sfruttare gli strumenti tecnologici per mantenere buone relazioni con familiari, amici e conoscenti con cui trascorrere del tempo insieme.
    10. Bambini. I bambini necessitano di comprendere la situazione, attraverso narrazioni e spiegazioni chiare, semplici e rassicuranti che sappiano utilizzare il loro linguaggio: conoscere la situazione di attuale emergenza li preserva dall’angoscia dell’ignoto.
    11. Adolescenti. Gli adolescenti sono in un processo di sviluppo verso il divenire adulti: invito alla responsabilità e disponibilità al confronto sono essenziali così come la loro partecipazione attiva alla vita familiare, rispettandone i confini di riservatezza.
    12. Anziani. Gli anziani sono la classe di popolazione più a rischio come salute fisica e psicologica: per quanto possibile vanno sostenuti nel mantenimento di un contatto relazionale e sociale, eventualmente con gesti di solidarietà materiale.
    13. Coppia. Risulta importante riuscire a gestire un giusto equilibrio fra spazi di coppia e spazi personali: questa situazione di convivenza stretta è una occasione per imparare a segnalare e rispettare i propri ed altrui confini.
    14. Riposo. Il buon riposo, specialmente notturno, è fondamentale per il mantenimento di un benessere psicologico: costruire un rituale di comportamenti che accompagnano il giungere della sera e della notte è vantaggioso per evitare stati di insonnia.
    15. Scoperta. Nuovi obiettivi e nuove abitudini possono essere realizzate in questo periodo di emergenza sanitaria: compatibilmente con le restrizioni, la maggior disponibilità di tempo consente di provare a realizzare obiettivi passati o esplorare nuove possibilità.
    16. Attenzione. Focalizzarsi momento per momento sulle differenti attività quotidiane consente di mantenere lucidità durante la giornata: infatti i continuo stimoli che riceviamo dalla televisione e da internet possono assorbire la nostra attenzione in modo negativo.
    17. Paura. Certamente la condizione di emergenza sanitaria genera quote di paura ed ansia: tali sentimenti ed emozioni sono naturali reazioni ad uno stato di pericolo, motivo per cui legittimarle è fondamentale per evitare la paura della propria paura.
    18. Proattività. Assumersi la responsabilità delle proprie azioni, sperimentare attraverso la dimensione dell’azione nuove esperienze consente di focalizzare l’attenzione su differenti questioni durante la giornata, impedendo di rimuginare sullo stato di emergenza.
    19. Positività. Mantenendo una visione realistica della situazione, un buon esercizio risulta provare ad individuare possibilità ed opportunità che si esprimono durante qualsiasi crisi, per scoprire quali strade possiamo ragionevolmente percorrere per estrarre valore in questa situazione.
    20. Benessere. Rivolgersi ad un professionista per fronteggiare un periodo di crisi è un atto di cura del proprio benessere: sul sito dell’Ordine degli psicologi potrai trovare indicazioni in merito alla ricerca del professionista adatto alle tue esigenze.
    Fonti bibliografiche
    • Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi (qui)
    • Ordine degli Psicologi del Piemonte (qui)
    • La Stampa, quotidiano (qui)